Cosa è l'eliski?
Parlando con Martino Peterlongo, presidente dell’Ordine Nazionale delle guide alpine, scopriamo che non si tratta di un’esperienza da prendere alla leggera, ma di un’attività complessa che coinvolge vari livelli di competenza.
Prima di tutto c’è di mezzo una macchina, l’elicottero, e dunque bisogna affidarsi a mezzi sicuri e certificati. In secondo luogo bisogna conoscere molto bene il terreno dove si andrà a scendere, che va valutato quotidianamente secondo le condizioni del terreno e del meteo. Per questo nell’ eliski ci si affida a guide alpine certificate che vengono formate specificamente sull’attività e che abbiano già un'esperienza consolidata nell'attività specifica.
L’attrezzatura necessaria
I partecipanti alla spedizione saranno dotati di materiale per il soccorso dei partecipanti: l’artva (apparecchio trasmettitore per la ricerca di travolti in valanga). In caso di incidente consente in poco tempo di trovare la persona in difficoltà. Poi ci sono la pala, la sonda e lo zaino Abs, con sistena Airbag. La guida provvederà al controllo dei materiale e a spiegarne il funzionamento. Indossare il casco è una prassi consolidata e diffusa nella pratica di questa attività e nello sci fuoripista in genere.
Bisogna essere bravi sciatori per praticare l’eliski?
Non è necessario essere uno sciatore o un pilota di livello olimpico per salire a bordo dell’elicottero, ma sicuramente bisogna avere un ottimo controllo dello sci ed essere in buona forma fisica.
Dove si pratica l’eliski in Italia?
Non in tutte le regioni alpine è consentito praticare l’heliski. E’ l'amministrazione regionale che decide in merito. In Trentino Alto Adige è proibito, mentre l'attività è autorizzata in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Veneto.
La discesa avviene nel rispetto della natura circostante per questo, se il territorio è vincolato ad area protetta, per lo sviluppo dell’heliski va eseguito uno studio di fattibilità da esperti del settore.