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Turismo, l’Italia è il più grande mercato europeo

Mar 13, 2024
Con oltre 32mila strutture operanti nel settore alberghiero, l’Italia è il più grande mercato europeo per offerta turistica. Questo dato è destinato ad aumentare nel breve periodo, con i gruppi già presenti sul territorio che mirano ad ampliare la propria presenza e, contemporaneamente, altri investitori che cercano di entrare nel mercato

Con oltre 32mila strutture operanti nel settore alberghiero, l’Italia è il più grande mercato europeo per offerta turistica. Questo dato è destinato ad aumentare nel breve periodo, con i gruppi già presenti sul territorio che mirano ad ampliare la propria presenza e, contemporaneamente, altri investitori che cercano di entrare nel mercato. È quanto emerge dal report “Italian Hospitality Market”, l’indagine condotta da Deloitte che ha coinvolto circa 400 attori dell’industria alberghiera nazionale.

Uno scenario incoraggiante, quello del turismo italiano, che secondo Deloitte è destinato a migliorare ancora, grazie all’arrivo di nuovi investitori pronti a investire circa 100 milioni di euro e a una crescita stimata del fatturato tra il 3% e il 12% per oltre il 40% delle strutture alberghiere. Tutto questo nonostante alcuni problemi che minacciano la crescita del mercato, vale a dire l’aumento dei costi energetici, la crisi economica e la difficoltà nel reperire personale. “Il settore si trova di fronte a un contesto particolarmente positivo, in cui convergono gli interessi di tutti i player coinvolti”, afferma Angela D’amico, partner e real estate sector leader di Deloitte Italia. “Gli investitori pronti a destinare importanti capitali al mercato alberghiero italiano, i gruppi sempre più intenzionati a espandersi nel Paese e i direttori dei singoli hotel che vedono con grande ottimismo l’aumento delle performance gestionali nei prossimi anni”.

Il 58% degli investitori coinvolti nell’indagine ha indicato la propria preferenza per i rendimenti più stabili assicurati dal Centro-Nord Italia; di contro, l’86% dei gruppi alberghieri intervistati ha dichiarato di preferire il Centro-Sud della Penisola, in quanto costituisce un mercato meno saturo. Entrambe le categorie sono d’accordo nel ritenere come mete più ricercate le grandi città, seguite a ruota dalle località marittime e dai laghi; per quanto riguarda invece le altre località, gli investitori preferiscono le strutture situate nelle città principali (88%) e quelle in prossimità del mare (67%) e dei laghi (38%), mentre l’interesse dei gruppi alberghieri è rivolto soprattutto alle città secondarie.

Questi dati positivi per il mercato turistico italiano si scontrano però con l’insufficienza dell’impegno ambientale offerto dal settore. A pensarla così è il 60% degli intervistati, che allo stesso tempo concorda sulla rilevanza della tematica. Ecosostenibilità, del resto, vuol dire competitività, in quanto si traduce in una riduzione dei costi e in un contemporaneo aumento dei ricavi. Tutte le parti coinvolte sono quindi d’accordo sull’importanza dell’adeguamento delle strutture ai moderni criteri di sostenibilità: un obiettivo che a questo punto diventa sempre più necessario, tanto che il 94% dei proprietari ha dichiarato di aver già adottato iniziative volte al risparmio energetico.

Un altro dato interessante evidenziato dall’indagine condotta da Deloitte riguarda i diversi modelli gestionali adottati. A prevalere sono la gestione diretta e il management agreement, con una percentuale pari al 33%. Si registra però un incremento dell’utilizzo del management contract, anche grazie all’ingresso nel mercato di nuovi investitori. Quest’ultimo modello offre garanzie soprattutto per quanto riguarda la promozione e la riconoscibilità del marchio, ma allo stesso tempo il rischio d’impresa che esso comporta rappresenta un disincentivo per molti proprietari.